Concorso 2024 “Sulle vie della parità nelle Marche”

Il progetto "Ars fortuna", presentato dalla classe 4 D "Grafica e Comunicazione" e il vestito realizzato da Serena D’Ambrosio della classe 5 A "Web Community", si sono distinti per la loro originalità, creatività e per lo sviluppo delle idee, aggiudicandosi il Secondo Premio per la sezione “Donne e lavoro”.

Il prestigioso concorso "Sulle vie della parità nelle Marche" - VII edizione, organizzato dall'Osservatorio di Genere di Macerata, sostenuto dalla Commissione regionale Pari Opportunità, dal Consiglio delle donne del Comune di Macerata e dal Sistema museale dell’Università di Camerino, costituisce, da tempo, un momento significativo nel riconoscimento e nella valorizzazione del contributo femminile allo sviluppo sociale, culturale ed economico del nostro Paese ed in particolare del nostro territorio. Questa iniziativa fornisce focus territoriale finalizzato a mettere in luce storie e progetti ispirati e guidati da figure femminili, contribuendo così a promuovere un dialogo più ampio sulla parità di genere e sull'importanza di un riconoscimento equo delle realizzazioni di donne e ragazze in tutti i campi della società..

Il progetto avviato dalle professoresse Tiziana Conti, Nicoletta Spendolini e Ucci Anna M., insieme alle loro studentesse e agli studenti, rappresenta un'importante iniziativa volta a riscoprire e valorizzare il ruolo delle donne nella storia della città di Fano. In particolare il laboratorio di ricamo “Ars Fortuna”, aperto a Fano dalla contessa Maria Bracci Valentini nel 1915, caratterizzato dal ricamo Punto Fano. Un gruppo di studenti ha curato la ricerca storica, un secondo gruppo ha studiato i ricami del punto Fano con l’obiettivo di ridare vita a una tecnica antica e locale e attualizzarla in creazioni personali.

Il lavoro digitale, arricchito da immagini fotografiche elaborate attraverso la body art, non è soltanto un'espressione artistica ma anche un mezzo per narrare storie di emancipazione femminile, evidenziando il coraggio e la determinazione di quelle nobildonne fanesi che, agli inizi del Novecento, hanno lottato per migliorare le condizioni di vita e lavorative delle donne.

Queste figure femminili, caratterizzate da un forte spirito di iniziativa e da un profondo desiderio di contribuire al progresso sociale, hanno lasciato un'impronta indelebile nella storia della loro città. Attraverso progetti filantropici e umanitari, hanno promosso l'educazione e l'occupazione femminile, combattendo il disagio morale ed economico. La loro eredità è un prezioso esempio di come l'arte e l'azione sociale possano convergere nella lotta per la parità di genere e l'emancipazione.

L'iniziativa, promossa a livello nazionale dall'associazione Toponomastica Femminile e sostenuta dalla Commissione regionale Pari Opportunità, dal Consiglio delle donne del Comune di Macerata, dal Sistema museale dell’Università di Camerino e dai sindacati Cgil, Cisl e Uil Marche, mira a coinvolgere le scuole di ogni ordine e grado. 

Questo progetto educativo rappresenta un'opportunità unica per gli studenti di avvicinarsi alla storia del proprio territorio attraverso le storie di donne coraggiose che hanno lottato per i propri diritti e per quelli delle future generazioni, dimostrando come la cultura e l'istruzione siano strumenti fondamentali nel cammino verso la parità di genere.

Il progetto è stato coordinato dalle prof.sse Tiziana Conti, Nicoletta Spendolini, Anna M. Ucci. Lo shooting fotografico è stato realizzato dagli studenti Wiliam Chiappa, Daniel Shawo, Nicolas Bertolini 

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Diploma di merito