RAGAZZI, CREDETECI!


29 ottobre 2019

Fermare le guerre? Impossibile. Oppure no…Come i principi attivi dei farmaci, così le buone pratiche e i gesti concreti possono fermare le guerre. L’evento organizzato da Emergency, in collaborazione con Unisona Cinema, ha coinvolto 268 scuole superiori italiane. E tra i 21mila studenti collegati in diretta satellitare interattiva, erano presenti, ospiti dal cinema Metropolis di Pesaro, anche alcune classi del Polotre: le terze A e B, le quinte A e B, la quarta A del Volta e la terza Archimede-Seneca.

Obiettivo della mattinata: parlare di conflitti e migrazioni attraverso l’enunciazione di cinque principi attivi: conoscere la guerra, affermare l’uguaglianza, informarsi, coltivare la memoria e la bellezza … principi illustrati attraverso le interviste di Camilla Raznovich ad alcune personalità rappresentative del mondo del volontariato.

Ad aprire la mattinata è stata Rossella Miccio, la presidentessa di Emergency, che ha sottolineato

l’importanza di “conoscere la guerra”. Dopo aver illustrato diffusamente l’attuale questione curda ed aver risposto alle domande degli studenti collegati in direct su Instagram, ha concluso dicendo: “Quello che potete fare voi contro la guerra è impegnarvi nel quotidiano con il volontariato, il servizio civile, l’alternanza scuola-lavoro … non abbiate pregiudizi, credeteci. In questo momento in cui il lavoro delle Ong non è molto apprezzato, la sfida è più difficile ma dobbiamo continuare a parlare di diritti senza mai cedere alla violenza, nemmeno verbale”.

“Costruire bellezza” è il principio assegnato a Omaid Sharifi, fondatore del collettivo ArtLords di Kabul. “Signori” della bellezza e non della guerra: “Ho vissuto tutta la mia vita nella guerra, ho 43 anni. Cosa significa la pace? Io non lo so. Corruzione, violenza, mancanza di pace: questa è stata la nostra vita. Però questo non ci ha impedito di fare qualcosa di bello per il paese”. Il collettivo è nato per risanare gli animi feriti: dipingere gli alti e grigi muri anti-esplosione di Kabul significa inviare un colorato messaggio di pace ed esprimere il desiderio di libertà.

Cristina Cattaneo è l’ospite a cui è stato assegnato il principio “coltivare la memoria”. La Cattaneo è il medico legale che si è assunta il compito delicato e straziante di dare un’identità ai corpi ritrovati nel Mediterraneo: identificarli significa restituire loro l’umanità, offrire una certezza, sia pure dolorosissima, alle famiglie d’origine e, soprattutto, conservare la memoria delle vittime di un disastro di massa. E i sacchettini di terra del paese natale, le pagelle e i documenti cuciti sotto gli abiti sono i piccoli indizi che permettono di dare un nome a chi ha visto le proprie speranze spegnersi in fondo al mare.

“Informarsi” è quello che, dati alla mano, cerca di fare Matteo Villa, responsabile del programma migrazioni dell’istituto per gli studi di politica internazionale - ISPI. “Noi italiani siamo nel mondo più numerosi degli africani che lasciano il loro paese. Moltissimi di quelli che arrivano in Italia non restano qui, da noi resta lo 0,5% degli emigranti. E negli ultimi mesi sono passate da qui solo 4000 persone, un numero in netto calo. È difficile smontare una fake news ma la verità è a due click da noi, doppio click e approfondiamo. Verificate sempre, voi potete essere i migliori fact checkers se lo desiderate”, ha ammonito rivolgendosi agli studenti.

Si chiama “affermare l’uguaglianza” l’ultimo principio attivo di Emergency contro la guerra. A raccontarlo, presente solo attraverso un video per motivi di salute, è Gino Strada, il fondatore di Emergency, l’associazione che in 25 anni di attività ha fornito cure medico-chirurgiche a oltre10 milioni di persone in zone di conflitto, di qualunque parte fossero. “Fino a quando noi non avremmo riconosciuto nella pratica questa uguaglianza di base non ci potranno essere libertà e giustizia nel mondo. Perché così la libertà sarà solamente quella del più forte di prevaricare il più debole e la giustizia sarà di fatto il suo strumento e di pace, neanche parlarne”.

Una mattinata stimolante per i nostri studenti che hanno proseguito in classe la discussione su queste forti tematiche, in perfetta sintonia con i percorsi di Cittadinanza e Costituzione finalizzati alla formazione di cittadini attivi, consapevoli e solidali.

RAGAZZI, CREDETECI!