LA MEMORIA DEL BENE


29 gennaio 2019, la seduta straordinaria del Consiglio Comunale ha celebrato il Giorno della Memoria con gli studenti delle classi quinte dei vari Istituti fanesi, tra le quali alcune del Polotre: un evento che potrebbe incorrere nel rischio della mera ritualità se non costituisse, ogni volta, un’occasione di riflessione e approfondimento. Il tema di quest’anno: “I giusti e il sangue risparmiato” ha rappresentato una svolta stimolante. I milioni di vittime innocenti dell’atrocità più pianificata della storia non sono stati dimenticati, ne ha parlato diffusamente Rosetta Fulvi, presidentessa del consiglio Comunale, nella sua ricca introduzione. Il professore Fausto Ciuffi, direttore della Fondazione Villa Emma di Nonantola, che nel ’43 mise in salvo 73 ragazzi ebrei, ha invece spostato l’attenzione dal racconto del male alla narrazione del bene. Ventiseimila persone nel mondo, tra cui settecento italiani vanno annoverati fra i “i giusti” che hanno seguito l’etica della normalità in tempi di eccezionale gravità. Pochi, forse, se confrontati con le vittime o con i persecutori, ma proprio per questo meritevoli di essere ricordati per l’alto valore etico del loro gesto, non eroico, semplicemente umano. Mentre gli altri si trasformavano in carnefici o restavano colpevolmente indifferenti, i “giusti” hanno avuto il coraggio di tendere la mano ai perseguitati pur correndo rischi gravissimi, hanno offerto un aiuto disinteressato dimostrando che una scelta è sempre possibile anche in tempi difficili e pericolosi. Una lezione di grande attualità. Rossana Lanternari, presidentessa della Comunità ebraica di Ancona, ha sottolineato che il 32% degli ebrei oggi non si sente sicuro in Europa. La storica Hanna Arendt scriveva: -La storia conosce molti periodi in cui lo spazio pubblico si oscura e il mondo diventa così incerto che le persone non chiedono più alla politica se non di prestare la dovuta attenzione ai loro interessi vitali e alla loro libertà privata. Li si può chiamare “tempi bui” - Anche il nostro è un tempo difficile: l’intolleranza e il pregiudizio, figli dell’ignoranza e della superficialità, sembrano stendere un’ombra cupa sul presente. Occorre invece rispondere alle domande e alle emergenze dell’oggi partendo dall’informazione e dall’approfondimento delle questioni. Un invito ai giovani affinché leggano, si documentino, fondino le loro opinioni sulla conoscenza corretta dei fatti.

Dopo il saluto del sindaco Massimo Seri, la giornata si è conclusa nell’atrio del Palazzo Comunale per la cerimonia di commemorazione dei profughi ebrei superstiti dei campi nazisti ospitati a Fano fra il ’45 e il ’48, un altro esempio di umanità e accoglienza, ricordato dall’assessore ai Servizi educativi, Samuele Mascarin, nel corso della seduta.

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